
La certificazione del reddito Isee è indispensabile per tutti coloro che desiderano usufruire di prestazioni sociali agevolate, che nella maggior parte dei casi i Comuni e lo Stato erogano attraverso l’Inps. Si tratta, a dir la verità, di un procedimento molto delicato e altrettanto elaborato, anche perché prevede una autocertificazione la cui responsabilità spetta direttamente al soggetto che inoltra la richiesta.
Più nel dettaglio, per ottenere la certificazione Isee occorre compilare la DSU, un documento (acronimo di Dichiarazione Sostitutiva Unica) nel quale vengono elencati le caratteristiche del nucleo familiare, le proprietà mobiliari, le proprietà immobiliari e il reddito. Serve, inoltre, presentare una documentazione coerente con il tipo di prestazione che viene richiesta.
Per presentare i documenti necessari per l’Isee ci si può rivolgere o direttamente all’ente che fornisce la prestazione sociale agevolata o all’Inps, recandosi di persona allo sportello o usufruendo della modalità online. Si può fare riferimento anche ai CAF, i Centri di Assistenza Fiscale.
I documenti richiesti
I documenti che occorrono per compilare la DSU sono quelli che illustrano non solo la situazione patrimoniale e reddituale, ma anche quella familiare del soggetto che trasmette la richiesta. Senza questi documenti non è possibile ottenere la dichiarazione Isee: proprio per questo motivo è fondamentale prestare attenzione a tutti i passaggi, per non correre il rischio che la domanda venga rifiutata.
Per quel che riguarda il nucleo familiare, bisogna fornire un documento di identità in corso di validità del soggetto che richiede l’Isee e lo stato di famiglia autocertificato. Nel caso in cui si tratti di cittadini extracomunitari occorrono anche la carta o il permesso di soggiorno.
La tessera sanitaria
Per tutti i membri del nucleo familiare è indispensabile fornire la tessera sanitaria (con riferimento unicamente ai componenti che sono indicati nello stato di famiglia); serve anche per i figli che non sono conviventi ma fisicamente a carico.
Se la coppia è separata serve una copia della sentenza di separazione, mentre per chi vive in un appartamento in affitto e non di proprietà occorre il contratto di locazione, ovviamente regolarmente registrato, insieme con una copia del più recente canone di affitto che si è provveduto a pagare.
Per i soggetti invalidi e disabili è richiesta anche la più recente certificazione di non autosufficienza o di disabilità, sia che riguardi direttamente il richiedente sia che riguardi una persona a carico. Infine, per l’Isee occorrono anche i libretti di circolazione di tutti i mezzi di trasporto che il nucleo familiare possiede: le auto e le moto da più di 500 cc di cilindrata, ma anche le imbarcazioni da diporto.
I documenti relativi al reddito
La lista dei documenti richiesti per l’Isee, però, non finisce qui, perché ci sono anche quelli relativi al reddito. Essi fanno riferimento a ciò che è stato dichiarato l’anno prima; quindi in realtà ai redditi di due anni prima. Oltre alla dichiarazione dei redditi, occorre fornire la Certificazione Unica ex Cud per i redditi da lavoro autonomo.
Nel caso in cui si sia in possesso di immobili che sono stati dati in affitto, è essenziale documentare i canoni di locazione che sono stati percepiti durante l’anno che corrisponde al biennio precedente. Le coppie separate devono anche dichiarare gli importi degli assegni ai figli.
Ancora, è necessario l’elenco dei contributi che si percepiscono dagli enti, e più in generale bisogna fornire qualunque la certificazione che attesti la percezione di un reddito, sia esso proveniente da attività agricola o da vendita porta a porta. I dipendenti della pubblica amministrazione sono tenuti a mettere a disposizione le buste paga per il rilevamento della corrispondente somma degli assegni familiari.
I documenti relativi al patrimonio
Infine, ecco i documenti che certificano il patrimonio posseduto: non solo relativi al richiedente ma a tutti i membri del nucleo familiare. Tra l’altro, bisogna dichiarare il codice fiscale e l’Iban dei vari soggetti intermediari (le banche, gli investitori e la posta) che gestiscono il patrimonio di cui si è in possesso. Inoltre bisogna rivolgersi alla propria banca per chiedere la documentazione relativa alla giacenza media annua, sia per i rapporti ancora in corso sia per quelli chiusi. In ogni caso bisogna specificare tutte le date che riguardano l’apertura dei rapporti e la chiusura.