La dichiarazione precompilata è una modalità di presentazione della dichiarazione dei redditi che offre ai contribuenti una serie di vantaggi, ma anche alcuni svantaggi. Si tratta di una novità introdotta nel 2015, che ha coinvolto circa 20 milioni di contribuenti, tra lavoratori dipendenti, pensionati e altri con redditi simili. In questo articolo, analizzeremo i pro e i contro di questa innovazione, che mira a semplificare il rapporto tra i cittadini e il Fisco.

Cos’è la dichiarazione precompilata

La dichiarazione precompilata è una versione della dichiarazione dei redditi già predisposta dall’Agenzia delle Entrate, basata sui dati raccolti dal Fisco. Questi dati provengono dall’Anagrafe tributaria, dai soggetti terzi (come banche, assicurazioni, enti sanitari, ecc.) e dalle certificazioni dei sostituti d’imposta (come datori di lavoro, enti previdenziali, ecc.). La dichiarazione precompilata contiene quindi le informazioni relative ai redditi, alle ritenute, alle detrazioni, alle deduzioni e ai crediti d’imposta del contribuente.

Dichiarazione precompilata: pro e contro di una novità fiscale

Come si accede alla dichiarazione precompilata

La dichiarazione precompilata è disponibile online sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Per accedervi, è necessario avere le credenziali di accesso ai servizi telematici dell’Agenzia, come il PIN, lo SPID, la Carta Nazionale dei Servizi o l’identità digitale. In alternativa, è possibile delegare un sostituto d’imposta, un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) o un professionista abilitato, che potrà accedere alla dichiarazione precompilata per conto del contribuente.

Quali sono i vantaggi della dichiarazione precompilata

La dichiarazione dei redditi precompilata offre diversi vantaggi ai contribuenti.

Prima di tutto semplifica il processo, dato che non bisogna più compilare manualmente tutti i dati, ma solo verificare e integrare quelli forniti dal Fisco.

Inoltre, fa risparmiare tempo e costi, perché riduce le operazioni necessarie e permette di presentarla in autonomia e gratuitamente, senza passare da intermediari.

Infine, garantisce più sicurezza e trasparenza, poiché i dati provengono direttamente dall’Agenzia delle Entrate, che li ha già controllati, e il contribuente può consultarli in ogni momento.

D’altra parte, questo sistema presenta anche degli svantaggi. In primo luogo i dati forniti possono essere incompleti o errati, a causa di ritardi o omissioni nella trasmissione da parte di terzi o sostituti d’imposta. Quindi vanno verificati con attenzione. Inoltre, la responsabilità di eventuali errori rimane del contribuente, anche se si appoggia a CAF o professionisti. Quindi, in caso di accertamento, dovrà pagare imposte e interessi, mentre CAF o professionisti pagheranno solo le sanzioni.

Quali sono le scadenze per la dichiarazione precompilata

Le scadenze per la presentazione della dichiarazione precompilata sono state unificate al 7 luglio, indipendentemente dal metodo di presentazione. Questo significa che il contribuente ha lo stesso termine sia che accetti la dichiarazione senza modifiche, sia che la modifichi o la integri, sia che la rifiuti e presenti la dichiarazione tradizionale. In caso di ritardo, il contribuente è soggetto a una sanzione amministrativa, che varia in base al periodo di ritardo e all’importo dell’imposta dovuta.

Come valutare se conviene la dichiarazione precompilata

La dichiarazione dei redditi precompilata può essere conveniente per molti contribuenti, ma non per tutti. Per capire se fa al caso tuo, è bene considerare alcuni aspetti.

Prima di tutto, la complessità della situazione fiscale: la precompilata è indicata per situazioni semplici, che non richiedono particolari calcoli o adempimenti, non per quelle complesse che implicano regimi o norme specifiche.

Inoltre bisogna considerare la disponibilità dei dati: è una soluzione valida se si hanno tutte le informazioni necessarie, corrette e complete, mentre se ci sono dati mancanti, errati o incompleti, che vanno verificati e rettificati, meglio evitare.

In ultima analisi, valutando la propria situazione e la qualità dei dati a disposizione, ogni contribuente può decidere se la dichiarazione precompilata è realmente vantaggiosa nel proprio caso specifico.