Il Bonus Sud rappresenta un’importante opportunità per le imprese del Mezzogiorno che hanno effettuato investimenti produttivi nel corso del 2023.
L’Agenzia delle Entrate, durante l’appuntamento Telefisco 2024, ha fornito chiarimenti significativi riguardo alle modalità di accesso a questa agevolazione fiscale, sottolineando la possibilità di presentare domande fino al 31 dicembre 2024 per le spese sostenute lo scorso anno.
Vediamo nel dettaglio quali sono le regole da seguire e le novità introdotte a partire dal primo gennaio 2024.

Telefisco 2024: chiarimenti sul Bonus Sud

Durante l’evento Telefisco 2024, l’Agenzia delle Entrate ha risposto a diverse domande riguardanti il Bonus Sud. È stato confermato che i soggetti che hanno realizzato investimenti produttivi nel 2023, ma non hanno ancora inviato la richiesta per accedere al credito d’imposta, avranno tempo fino al 31 dicembre 2024 per farlo.

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Regole di imputazione degli investimenti

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito anche quando gli investimenti devono essere stati effettuati per poter beneficiare dell’agevolazione, specificando il periodo di tempo in cui tali investimenti sono considerati validi ai fini dell’ottenimento del bonus.
Si applicano le regole generali di competenza previste dal TUIR: per l’acquisizione di beni mobili, si considera la data della consegna o della spedizione. Se la proprietà del bene o il diritto reale si trasferisce in un momento successivo alla consegna o spedizione, per il TUIR la data rilevante ai fini fiscali è quella in cui si verifica il trasferimento effettivo della proprietà o la costituzione del diritto reale.

Zes unica Sud: novità dal 1° gennaio 2024

A partire dal primo gennaio 2024, sono entrate in vigore le modifiche introdotte dal decreto Sud, che ha istituito un’unica ZES (Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno).
Questa nuova Zes accorpa le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna sotto un’unica cabina di regia, dipendente direttamente dal Governo.
L’obiettivo primario è quello di promuovere uno sviluppo più armonico e sinergico del territorio, sfruttando al meglio le potenzialità offerte dalle agevolazioni fiscali e burocratiche previste per le Zes.
Nonostante l’accorpamento, gli incentivi rimarranno invariati, con la possibilità per le imprese di beneficiare di un credito d’imposta fino al 60% delle spese sostenute per l’anno in corso.
Questa misura rappresenta un’opportunità concreta per attrarre investimenti, stimolare la crescita economica e creare nuovi posti di lavoro in un’area che da tempo soffre di disparità rispetto al resto del Paese.
Sarà fondamentale, tuttavia, accompagnare la nascita della Zes unica con un’attenta pianificazione strategica e una gestione efficiente delle risorse, al fine di massimizzare i benefici per il tessuto imprenditoriale e sociale del Mezzogiorno.
Solo attraverso un impegno congiunto di istituzioni, imprese e cittadini sarà possibile trasformare questa iniziativa in un volano di sviluppo duraturo e sostenibile.

Decreto attuativo e operatività del Bonus Sud

Nonostante l’istituzione della Zes unica Sud, per l’operatività del Bonus Sud sarà necessario attendere la pubblicazione di un decreto attuativo. Questo provvedimento definirà le modalità di accesso al beneficio, oltre ai criteri e alle modalità di applicazione.

Opportunità per le imprese del Mezzogiorno

Il Bonus Sud rappresenta un’opportunità significativa per le imprese del Mezzogiorno che intendono effettuare investimenti produttivi. Grazie a questa agevolazione fiscale, è possibile ottenere un credito d’imposta che può arrivare fino al 60% delle spese sostenute.
Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione alle regole e alle tempistiche previste, in modo da poter accedere correttamente al beneficio. Ad esempio, per gli investimenti relativi al 2024, le spese dovranno essere effettuate nel periodo compreso tra il primo gennaio e il 15 novembre.