Il sistema fiscale italiano è oggetto di una riorganizzazione strutturale introdotta dal decreto legislativo del 30 aprile 2024, attualmente in esame parlamentare.
Il decreto interviene in particolare sui metodi di calcolo e i regimi di tassazione dell’IRPEF e dell’IRES.

La rivoluzione nel calcolo del reddito professionale
La revisione dell’articolo 54 del TUIR introduce cambiamenti significativi per i professionisti, articolando la norma per chiarire la disciplina dei singoli componenti di reddito.
Una novità fondamentale è l’estensione della tassazione separata alle plusvalenze da cessione di partecipazioni in società o associazioni legate all’attività professionale.
Il principio cardine diventa l’onnicomprensività: il reddito professionale è determinato dalla differenza tra entrate e spese sostenute nell’esercizio.
Risolta anche l’annosa questione dei rimborsi spese a carico del committente: non saranno più considerati compensi, presumendo il legislatore un sufficiente contrasto di interessi tra le parti per scongiurare possibili evasioni.
Gestione temporale dei compensi e neutralità fiscale
Il decreto allinea il momento di tassazione dei compensi pagati con bonifico all’obbligo di ritenuta del committente, risolvendo il disallineamento temporale tra percezione e tassazione, soprattutto per i pagamenti di fine anno.
Inoltre, estende la neutralità fiscale a conferimenti/trasformazioni in società tra professionisti, apporti in associazioni professionali senza personalità giuridica e trasferimenti di quote tra diverse forme associative professionali.
Trasformazioni strutturali per le imprese
Per le società, il decreto modifica sostanzialmente la determinazione della base imponibile IRES, puntando a ridurre il “doppio binario” tra valori contabili e fiscali.
Le sopravvenienze attive da contributi seguiranno il principio di cassa, mentre cambiano i criteri di valutazione per rimanenze finali di opere e servizi.
Il testo introduce un regime innovativo per il riallineamento fiscale dei maggiori valori emersi nelle operazioni di conferimento d’azienda.
La società conferitaria può optare per un’imposta sostitutiva sui maggiori valori attribuiti alle immobilizzazioni, con versamento in unica soluzione.
Sistema integrato per le perdite fiscali
La riforma introduce un sistema che regola meglio come gestire le perdite fiscali nelle operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, conferimenti e liquidazioni). Questo sistema assicura che le perdite delle società coinvolte non vadano perse né siano usate impropriamente.
Nelle scissioni, le perdite vengono ripartite in modo coerente tra le società risultanti. Per conferimenti e liquidazioni, si stabiliscono regole precise per evitare doppie deduzioni o perdita di deducibilità.
L’obiettivo finale è semplificare gli adempimenti per le imprese e rendere la tassazione più equa ed efficiente in questi contesti complessi di riorganizzazione societaria.
Riorganizzazione del settore agricolo
Il decreto ridefinisce completamente la disciplina dei redditi dei terreni. Si stabiliscono nuovi metodi per il calcolo del reddito dominicale delle culture in immobili censiti al catasto fabbricati, prevedendo l’utilizzo temporaneo della tariffa d’estimo provinciale più alta maggiorata del 400%.
Il reddito agrario viene ridisegnato come somma del reddito medio ordinario dei terreni riferibile al capitale d’esercizio e al lavoro organizzativo nelle attività agricole.
Si introducono regole specifiche per gli immobili utilizzati nella produzione vegetale, con precise indicazioni per il calcolo del reddito eccedente i limiti stabiliti.
Verso un sistema fiscale più strutturato
La riforma costituisce un intervento organico sul sistema fiscale italiano.
L’unificazione dei criteri di determinazione del reddito, unita all’introduzione di principi chiari per le operazioni straordinarie, delinea un quadro normativo più coerente.
Per professionisti e imprese, il nuovo sistema richiederà un’attenta pianificazione fiscale, ma offrirà maggiore certezza nell’applicazione delle norme tributarie.
Il testo stabilisce un equilibrio tra semplificazione amministrativa e precisione nella determinazione della base imponibile, ponendo le basi per un rapporto più efficiente tra contribuenti e amministrazione finanziaria.
La riforma richiederà un periodo di adattamento, ma promette di rendere più lineare la gestione degli adempimenti fiscali.