
La detrazione fiscale relativa alle ristrutturazioni edilizie vale per le spese che si sostengono entro il 31 dicembre del 2024 e corrisponde al 50% della somma che viene spesa.
Questa agevolazione è prevista per i contribuenti che effettuano lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria in condominio o in edifici singoli. L’importo massimo per il quale la detrazione è valida è di 96mila euro per ogni unità immobiliare: visto che si parla del 50%, vuol dire che al massimo si tratta di 48mila euro, cifra destinata a essere suddivisa in dieci rate, tutte di uguale importo.
Per esempio, per una spesa effettuata nel 2023 si potrà usufruire della detrazione a partire dalla dichiarazione dei redditi del 2024 e fino alla dichiarazione dei redditi del 2033. L’importante, però, è sapere che cosa si deve fare e soprattutto che cosa non si deve fare per non correre il pericolo di lasciarsi sfuggire la detrazione.
I passi da tenere a mente sono quattro: il primo prevede di identificare il tipo di intervento da effettuare; il secondo consiste nel realizzare il lavoro concretamente; il terzo ha a che fare con il pagamento della fattura, che deve essere effettuato tramite un bonifico; il quarto e ultimo riguarda la cessione del credito, l’indicazione in dichiarazione dei redditi o lo sconto in fattura, in base alla soluzione per cui decide di optare.
Ma entriamo più nel dettaglio e analizziamo ognuno dei quattro passi che è necessario compiere per non perdere la detrazione.
Individuare l’intervento corretto
Per identificare il tipo di intervento che si deve svolgere si può fare riferimento alla guida dell’Agenzia delle Entrate. Questo documento, per altro, mette in evidenza la differenza fra le spese relative agli interventi che vengono effettuati in condominio e le spese che riguardano gli interventi compiuti in edifici singoli.
In linea di massima la detrazione può essere richiesta e ottenuta per gli interventi che hanno come finalità la ricostruzione o il ripristino di un immobile che sia stato danneggiato a causa di eventi calamitosi, anche per la messa in sicurezza statica. In altre circostanze può servire un intervento di ristrutturazione edilizia, di manutenzione ordinaria, di manutenzione straordinaria, di restauro o di risanamento conservativo.
Questo intervento può essere relativo a un intero edificio residenziale o a una singola unità immobiliare residenziale, al di là della categoria catastale.
L’esecuzione del lavoro
Il secondo passo, come si è detto, consiste nella realizzazione del lavoro. È possibile detrarre, fra l’altro, le spese per la riduzione dell’inquinamento acustico, per la messa in regola di un immobile, per la bonifica da amianto, per la cablatura di un immobile, per la richiesta di una perizia o di un sopralluogo, per la progettazione o altre prestazioni professionali, per l’installazione di un dispositivo di rilevazione del gas, per la realizzazione di un’autorimessa o di un posto auto o per la riparazione di un impianto per la sicurezza domestica.
Fra gli interventi di manutenzione ordinaria rientrano quelli che sono finalizzati a prevenire azioni illecite, quale l’installazione di un cancello, di una grata, di una porta blindata, di una cassaforte o di una videocamera per la vigilanza privata.
Per quel che riguarda i lavori di manutenzione straordinaria, invece, si tratta – fra l’altro – di rimozione di barriere architettoniche, di apertura di porte o finestre o di installazione di ascensori.
Il bonifico per il pagamento della fattura
Lo step successivo è relativo al pagamento della fattura, che deve essere effettuato con un bonifico postale parlante o con un bonifico bancario. Occorre indicare nel bonifico il codice fiscale di chi beneficia la detrazione e il codice fiscale o la partita Iva del soggetto che riceve il pagamento.
Nel bonus ristrutturazione rientrano anche i lavori che sono pagati tramite un finanziamento. In tale eventualità è la società finanziaria che deve effettuare il pagamento con bonifico. Nel caso di interventi relativi a parti comuni di un condominio, infine, è necessario indicare il codice fiscale dell’amministratore e quello del condominio.
L’indicazione in dichiarazione dei redditi
Infine, per non perdere la possibilità di usufruire della detrazione è indispensabile segnalare tutti i dati nella dichiarazione dei redditi. Se, invece, si decide di utilizzare la cessione del credito, è necessario inoltrare la relativa comunicazione all’Agenzia delle Entrate, usando il modulo apposito.
Basta recarsi nella voce dedicata ai servizi e selezionare quella che riguarda la comunicazione delle opzioni per gli interventi edilizi e il superbonus. La comunicazione deve essere inviata entro il 16 marzo dell’anno successivo, anche nel caso dello sconto in fattura.