Le famiglie avranno la possibilità di pagare in dieci rate le bollette del gas e della luce che saranno emesse tra il mese di gennaio e quello di aprile: è questa una delle mosse previste dal governo per contrastare il caro bollette.
Ma non è tutto, perché vengono annullati nel primo trimestre gli oneri di sistema relativi alle utenze della luce fino a 16 kwh sia per le piccole imprese (artigiani e bar, per esempio) che per le famiglie. Ancora, in arrivo il taglio degli oneri di sistema e il calo del 5% dell’Iva sul gas.

Caro bollette, quali aiuti per le famiglie?

Il caro bollette del 2022

In base alle stime di Confcommercio, le famiglie italiane il prossimo anno potranno spendere, solo per il riscaldamento e la corrente elettrica, fino a 420 euro in più. Gli esercenti e le imprese, invece, si troveranno a fare i conti – anche in senso letterale – con un incremento dei costi nell’ordine del 40%.
È per questo motivo che è stato approvato dallo Stato un pacchetto del valore di circa 3 miliardi e 700 milioni di euro nel contesto della Legge di Bilancio, con la finalità di fronteggiare il rincaro, mentre per permettere la rateizzazione dei pagamenti è stato aggiunto un miliardo in più.

Conti che non tornano per le famiglie

Nel 2020, secondo i dati forniti dalla confederazione, la spesa media di ciascuna famiglia per il gas e l’energia elettrica era di 1.320 euro; ebbene, per il prossimo anno salirà a quasi 2mila euro, dopo aver superato la soglia dei 1.500 euro nel 2021.
Insomma, tra il 2021 e il 2022 lo scarto sarà di oltre 420 euro, per un aumento di più del 6% della spesa complessiva delle famiglie. Così si spiega la decisione dell’esecutivo Draghi, alla luce dei rincari che sono stati resi noti il 30 dicembre da Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti. Numeri in ogni caso in doppia cifra, purtroppo.

Le decisioni del Governo

Ecco, allora, che il Governo per il primo trimestre di quest’anno ha previsto un pacchetto di interventi molto consistente, anche se alcuni provvedimenti devono ancora essere messi a punto.
Una delle ipotesi che sono state prese in considerazione è quella che consiste nello sterilizzare gli oneri di sistema, che pure sono già stati ridotti, almeno in misura parziale. Si tratta, tuttavia, di un’operazione che necessita di risorse che per il momento vanno ancora individuate. I venditori e i produttori di energia, secondo l’attuale Presidente del Consiglio Mario Draghi, alla luce dei notevoli profitti che stanno ottenendo dovranno essere coinvolti e supportare l’economia, contribuendo ad aiutare le famiglie.

Gli interventi

Sono numerosi gli interventi importanti che sono stati messi a punto con la Manovra 2022, con 1 miliardo e 800 milioni di euro che sono stati messi sul tavolo allo scopo di neutralizzare il costo per le piccole imprese e per le famiglie degli oneri di sistema del settore. Per quanto riguarda il gas, poi, si parla di 480 milioni di euro per la riduzione degli oneri di sistema e di mezzo miliardo che servirà ad abbassare al 5% l’imposta sul valore aggiunto sugli usi industriali e civili, quali quelli relativi al riscaldamento domestico.
Le misure in questione, tuttavia, non coinvolgono gli autotrasportatori, visto che l’Iva sul metano sarà ancora piena.

Supporto alle famiglie svantaggiate

Più di 900 milioni di euro sono stati messi sul tavolo per la promozione di interventi sociali che andranno a beneficio degli utenti in condizioni di salute gravi e delle famiglie svantaggiate. Si tratta, tuttavia, di risorse che potranno coprire pochi mesi, a maggior ragione nel caso in cui non si dovesse registrare una riduzione del prezzo del gas.
Tenendo conto dei trend al rialzo attuali, ogni famiglia nel 2022 potrebbe ritrovarsi costretta a spendere almeno 700 euro in più, fino a un massimo di 1.200 euro: a sostenerlo è stato Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, che ha avanzato previsioni tutt’altro che ottimistiche.
L’aumento per il gas sarà pari al 40%, mentre quello per l’elettricità sfiorerà il 30%: ecco perché si rivelano indispensabili gli interventi, per un valore minimo di 3 miliardi e 700 milioni di euro, che sono stati annunciati nei giorni scorsi dal governo Draghi.