Coloro che ricevono l’indennità di disoccupazione Naspi hanno la possibilità di richiedere una tantum l’anticipo di tale indennità se desiderano aprire una partita Iva perché sono in procinto di avviare una propria attività.
Per inoltrare la richiesta di anticipo Naspi è indispensabile rispettare delle condizioni specifiche, così che l’intero importo a cui si ha diritto possa essere ricevuto in una soluzione unica. Vale la pena di tener presente che se si richiede l’anticipo Naspi all’Inps si deve far fronte a una lieve perdita, fermo restando che la tassazione Irpef si applica anche a questa indennità di disoccupazione.

Anticipo NAspi in caso di apertura della partita IVA

Quando si richiede un anticipo Naspi

La Naspi può essere concessa agli ex lavoratori dipendenti che si sono dimessi per giusta causa riconosciuta o che hanno perso il lavoro non per propria decisione. In molti casi, si decide di richiedere in una soluzione unica l’anticipo Naspi in modo da avere a disposizione la liquidità di cui si ha bisogno per far fronte alle spese correlate all’inizio di un’attività nuova e, di conseguenza, al nuovo status di lavoratore autonomo.
Ciò non toglie, comunque, che la possibilità di inoltrare una richiesta di questo tipo sia valida anche per coloro che hanno già aperto un’attività nuova. La prassi prevede che l’Inps eroghi ogni mese questa indennità di disoccupazione, se specifici requisiti vengono rispettati e per un periodo che corrisponde a metà delle settimane in cui si è lavorato.

L’anticipo Naspi: regole e dettagli

Non è più necessario aver svolto, nei 12 mesi precedenti all’inizio della disoccupazione, 30 giornate di lavoro: questo obbligo è stato eliminato in virtù di una modifica prevista dal Decreto Sostegni per le richieste di Naspi che verranno inoltrate fino al termine del 2021.
Ma quali sono le procedure da seguire nel caso in cui si inizi a svolgere un lavoro subordinato dopo avere già ottenuto l’anticipo Naspi? In questo caso l’importo relativo alla parte a cui non si ha diritto deve essere restituito.
La restituzione non riguarda, però, coloro che sottoscrivono un contratto di collaborazione (continuativa o meno); anzi, una volta che il contratto si conclude è possibile richiedere la Dis-Coll, che è un altro tipo di indennità di disoccupazione che dura non più di 6 mesi e corrisponde al 50% del periodo di durata della collaborazione, proprio come avviene per la Naspi.
Si può richiedere l’anticipo Naspi anche nel caso in cui si abbia intenzione di sottoscrivere una quota di capitale sociale per una cooperativa di lavoro.

Come viene effettuato il calcolo dell’anticipo

Si calcola l’ammontare dell’anticipo Naspi sull’indennità che l’Inps non ha ancora erogato al beneficiario; di conseguenza rimangono escluse le mensilità che sono già state percepite. Nel momento in cui si ottiene l’anticipo Naspi non si ha più diritto a fruire degli assegni familiari erogati dall’Inps e neppure della parte di contribuzione figurativa a cui si avrebbe diritto.

Come e quando si inoltra la domanda per accedere all’anticipo della Naspi

Per ottenere l’anticipo Naspi è necessario presentare la domanda relativa entro trenta giorni dalla data in cui l’attività in proprio è stata avviata o da quando la quota di capitale sociale della cooperativa è stata sottoscritta. Se l’attività è stata avviata quando si era ancora sotto contratto per un datore di lavoro, bisogna presentare la domanda nei trenta giorni successivi alla data in cui l’indennità è stata richiesta.