È stato comunicato dall’INPS in data 24 febbraio 2021: si può fare domanda per il Bonus nido anche per quest’anno. Quello in oggetto è un contributo finanziario, da utilizzare in due modi diversi – per rimborsare le spese connesse all’asilo nido o per sostenere quelle legate all’assistenza dei bambini che non possono iscriversi al nido per motivi di salute.
In realtà, questa agevolazione esiste dal 2017 ma dal 2020 le somme erogate sono aumentate. Solo per coloro che hanno un ISEE superiore ai 40.000 euro la cifra resta invariata (1.500 euro all’anno); chi ha un Indicatore compreso tra 25.001 e 40.000 euro riceverà 2.500 euro annuali, mentre per un ISEE fino a 25.000 euro ne sono previsti 3.000.

Per l’erogazione si può scegliere tra due soluzioni:
un importo ottenuto mensilmente per la retta dell’asilo nido;
un importo annuo per il supporto domiciliare (nel caso dei bimbi con patologie che impediscono loro di frequentare il nido).
Per chi opta per la prima strada vi saranno 11 rate: assegni versati alla famiglia. Per riscuotere il denaro, i genitori hanno l’obbligo di mostrare una copia che attesta l’avvenuto pagamento delle rette dell’asilo. Nella seconda situazione si ha diritto a un unico contributo, dopo aver esibito una dichiarazione del pediatra attinente alla malattia del bambino.

Come si fa domanda per il Bonus nido?

È possibile richiedere il Bonus nido con varie modalità.
Una delle più comode è senza dubbio quella online: è sufficiente accedere al sito www.inps.it, e inserire il PIN INPS o in alternativa il codice SPID. Va bene anche la CNS, Carta Nazionale dei Servizi.
L’iter può essere svolto anche di persona, rivolgendosi agli enti del patronato, oppure tramite telefono con il Contact Center. I numeri sono:
quello verde, gratis da rete fissa, 803.164;
quello da rete mobile con tariffe che cambiano a seconda del gestore, 06 164.164.

I requisiti per il Bonus nido

A questo punto, vediamo quali sono i requisiti per usufruire del Bonus nido.
Ce ne sono alcuni generali e indispensabili. Questi sono la cittadinanza italiana, o il permesso di soggiorno UE per i soggiornanti di lungo periodo che provengono da uno Stato extracomunitario. È fondamentale che si abbia la residenza in Italia, e che il figlio sia nato (o adottato) tra il 1° gennaio 2016 e il 31 dicembre 2021.
Se si desidera il supporto domiciliare, è essenziale che il genitore viva insieme al bambino. A differenza di quanto molti credono, invece, la presentazione dell’ISEE non è necessaria dato che non è stato stabilito un reddito massimo.

La procedura

Iniziamo con la procedura per disporre del Bonus per il pagamento delle rette del nido.
Nella domanda bisogna evidenziare se la struttura sia pubblica o privata, nonché la sua denominazione e il suo codice fiscale. È importante allegare il documento che dimostra il versamento almeno della prima mensilità, o al limite quello che comprova l’inserimento del bambino in graduatoria.
Entro la fine di ogni mese, si dovranno aggiungere le ricevute delle altre rette – da PC con la funzione “Allegati”, dal cellulare con l’applicazione INPS mobile. Questa documentazione comprenderà anche il codice fiscale del minore, il nome e il cognome del genitore, la partita IVA dell’asilo nido, il mese di riferimento e gli estremi del pagamento.
È possibile inviare semplicemente una foto delle attestazioni delle spese? Sì, purché si utilizzi lo strumento “Bonus nido” all’interno della app per mobile.
Per il contributo all’assistenza a casa, è opportuno indicare la modalità preferita tra bonifico, carta prepagata e accredito su conto corrente. Chi predilige l’IBAN deve presentare anche il modello SR163.

Come funziona con la cumulabilità?

Il Bonus nido è cumulabile con quello chiamato “Mamma Domani”, 800 euro non appena si raggiunge il settimo mese di gravidanza.
Al contrario, non è cumulabile con il voucher Babysitting (a eccezione per i mesi che non coincidono tra loro) e con la decurtazione dell’art. 2, comma 6, legge 22 dicembre 2008.